lunedì 21 maggio 2012

Strage di Capaci, stop alla realizzazione del Parco della Memoria


Strage di Capaci, stop alla realizzazione del Parco della Memoria
strage di capaci

10 maggio 2012 -  “Mi sento presa in giro dalle istituzioni. Sarebbe stato il segnale importante di una Terra che si ribella alla vergogna del passato”. Tina Montinaro è delusa ed amareggiata. Perché ha lungamente creduto in un progetto la cui concretizzazione appare sempre più lontana e che avrebbe significato “la speranza della ricostruzione” su quel tratto della A29 che collega Capaci a Palermo dove persero la vita, il 23 maggio del 1992, suo marito Antonio, caposcorta di Giovanni Falcone, insieme a quest’ultimo, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Rocco Dicillo e Vito Schifani.
L’inaugurazione del Parco della Memoria Quarto Savona 15, prevista per il 23 maggio prossimo, in occasione del ventennale dalla Strage di Capaci, non ci sarà. I lavori per la realizzazione dell’area verde non sono mai iniziati. Il progetto, tenacemente voluto da Tina Montinaro, avrebbe dovuto essere realizzato con fondi della Regione Siciliana in cofinanziamento con l’Anas, nominata dal Comune di Isola delle Femmine, al cui territorio appartiene l’area interessata dal Parco, stazione appaltante.
“I lavori sono naufragati – riferisce Tina – per infiltrazioni mafiose”. Tutto inizia il 16 aprile scorso, a seguito dell’insediamento della Commissione prefettizia di accesso agli atti del Comune di Isola delle Femmine. Un provvedimento che getta il sospetto di connivenze tra mafia e politica nella cittadina alle porte di Palermo.
Stop al progetto dunque, ed al protocollo d’intesa che avrebbe dovuto essere sottoscritto da Regione siciliana, Anas, Prefettura di Palermo e Comune di Isola delle Femmine.
“Il Parco si farà – è stato assicurato a Tina Montinaro – ma non si sa quando”.
Tina replica: “Volevo che venisse inaugurato il 23 maggio e che fosse il ringraziamento per i siciliani onesti che non hanno dimenticato cosa la mafia è stata capace di fare. Tutto questo mi sembra una manovra contro il risveglio dei siciliani. In ogni caso, il 23 maggio io sarò lì, con il mio dolore, la mia dignità, i miei ricordi”.
Gaspare Portobello, sindaco di Isola delle Femmine si dice “umiliato e sottoposto all’ennesima vergogna”. E spiega le sue motivazioni: “Ad Isola delle Femmine la mafia non c’è e non capisco cosa sia venuta a fare la Commissione prefettizia. Se lo Stato ritiene diversamente, invece di ritirarsi, doveva fare in modo che il Parco venisse inaugurato proprio quel giorno per dare un messaggio importante di antimafia”. E aggiunge: “Questo Parco avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello della mia amministrazione, ed invece si è trasformato in un’onta”.
Passo indietro dunque da parte della Prefettura di Palermo. Tina Montinaro aveva creduto e sperato che quel Parco diventasse per i siciliani “un luogo da cui ripartire ricordando l’atrocità della mafia”. Lo stop al progetto è per lei “l’ennesimo segnale di disinteresse delle istituzioni”. Uccisi dalla mafia, due volte.
“Ci sono le infiltrazioni mafiose? – continua Tina – che facciano i nomi e li arrestino. Il Parco non c’entra. Non è giusto che continui a pagare chi è morto per uno Stato che nemmeno nel ricordo tutela chi ha sacrificato la propria vita in nome della giustizia”.
Il prossimo 23 maggio sono attesi a Palermo anche i rappresentanti istituzionali, tra i quali il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il premier Mario Monti. Una lunga catena umana lunga 15 chilometri – alla quale parteciperanno migliaia di persone – ripercorrerà l’ultimo tratto di strada compiuto dal Giudice Falcone e la sua scorta, dall’aeroporto di Punta Raisi al luogo dell’esplosione. “Anche senza Parco della Memoria – specifica Tina Montinaro – la manifestazione verrà fatta comunque. E lo ribadisco, ho voluto che venisse organizzata per i siciliani e non per le istituzioni”.
Ma a Palermo il 23 maggio si terrà un altro grande evento. Alle 20.40 allo Stadio Barbera, la Partita del Cuore tra la Nazionale Italiana Cantanti e la Nazionale Magistrati. “Nel ricordo – sempre vivo – di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone” si legge nei manifesti che pubblicizzano l’evento e che riportano l’immagine dei due magistrati uccisi nel 1992.
“Nessuno ricorda gli uomini della scorta – conclude Tina con amarezza – Forse ci si dimentica che in quei due attentati morirono altre nove persone. La Sicilia è cambiata molto negli anni, in meglio, ma è possibile che difendere il ricordo debba essere così difficile?”

http://palermo.blogsicilia.it/strage-di-capaci-stop-alla-realizzazione-del-parco-della-memoria/86858/

la prefettura valuta presunte infiltrazioni mafiose

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